Il 3D per una progettazione e prototipazione sostenibile
Read in EnglishLire en Français
Il 3D e il suo potenziale: come facilitare un processo di progettazione sostenibile
Il design di moda sostenibile è il processo di creazione di capi d’abbigliamento che punta a ridurre la creazione di rifiuti. La produzione tradizionale della moda comporta uno spreco del 15-25% dei materiali. La maggior parte degli sforzi del settore per ridurre gli sprechi si concentra sulla produzione, tuttavia la progettazione costituisce una fonte notevole di rifiuti.
Molte aziende di moda tradizionali si focalizzano sull’estetica, la funzione e i costi di produzione nonostante l’impatto sull’ambiente. In effetti, un approccio olistico che prenda in considerazione tutti gli aspetti – dall’estetica fino alla tutela dell’ambiente – risulta essere molto complesso.
Queste priorità stanno cambiando, in base alla domanda dei consumatori e alla pressione legislativa. McKinsey, nel suo rapporto Fashion on climate, dello scorso 26 agosto, individua tre priorità principali:
- Ridurre le emissioni derivanti dalle operazioni “a monte”
– Ridurre al minimo la produzione e gli scarti di produzione
– Decarbonizzare la produzione di abbigliamento - Ridurre le emissioni derivanti dalle proprie attività
– Utilizzare maggiormente fibre riciclate
– Aumentare l’uso di trasporti sostenibili
– Utilizzare materiali riciclati e più leggeri per l’imballaggio
– Ridurre al minimo i resi
– Evitare la sovrapproduzione - Incoraggiare un comportamento sostenibile dei consumatori
– Creare modelli di business circolari come il leasing, la rivendita, la riparazione e la rimessa a nuovo
– Ridurre le operazioni di lavaggio e di asciugatura
– Incoraggiare al riciclaggio e alla raccolta
Questo documento si focalizza sull’adozione del 3D nella progettazione e prototipazione per favorire la riduzione degli sprechi e di conseguenza la riduzione l’impronta ambientale. Una serie di esempi rivela nuovi flussi di lavoro e nuove opportunità. In sintesi, i vantaggi dell’utilizzo del 3D, quando ben integrato, sono particolarmente evidenti.
Il grande divario tra design e modellistica
Oggi in azienda design e ufficio modelli rappresentano due ambiti molto distinti. Il team del “design” si occupa di ricerca, ideazione, sviluppo di concetti e valutazione dei prototipi. Il design di un modello parte da un’idea, uno schizzo da cui, poi si sviluppa un modello. Quando uno stilista disegna un capo d’abbigliamento non tiene necessariamente conto del contesto tecnico. Molti stilisti ritengono che i vincoli tecnici non debbano impattare sull’estetica. Questo può essere dovuto ad una mancanza di conoscenze tecniche, o perché si guarda alla modellistica solo come un processo che deve adeguarsi alle esigenze dello stile.
D’altra parte, l’ufficio modelli si occupa in prima battuta di realizzare il modello in 2D, a cui fa seguito la creazione di modelli di carta e di numerosi prototipi.
Per creare un modellino di carta, il modellista dovrà stampare il modello 2D in scala ridotta, ritagliarlo e montarlo. Si tratta di un processo relativamente lungo.
La tela è la prima versione tridimensionale accurata del disegno e richiede spesso numerose correzioni. Entrambi i metodi, su carta e su tela presuppongono una grande abilità, tempo e anni di esperienza.
Si può quindi affermare che, tradizionalmente, lo sviluppo di un prodotto di moda avviene per “prova ed errore” fino a quando il risultato non è in linea con l’obiettivo iniziale. Oltre a questo, possono insorgere problemi di comunicazione, collaborazione e implementazione operativa.
Questo modus operandi evidenzia il divario tra design e modellistica.
Il 3D: la valida alternativa per un modello di progettazione sostenibile
Il modello di design sostenibile richiede l’attenuazione dei confini tra stile e modellistica. La visualizzazione del modello 3D, del modello 2D e delle prestazioni del tessuto, deve essere effettuata in collaborazione tra stile e sviluppo.
Questo nuovo approccio collaborativo può essere difficile da implementare ed è qui che il software PDS 2D/3D di Optitex entra in campo. La visualizzazione simultanea di modelli 2D e 3D, nonché le capacità di modifica in tempo reale e a distanza, consentono un approccio più olistico e aprono le porte a una progettazione sostenibile riducendo il numero di prototipi e la necessità di viaggiare per stilisti, addetti al marketing, buyer e distributori.
Lo status quo del 3D nel settore
L’industria della moda è stata relativamente lenta ad implementare il 3D nel processo di progettazione, ciò è stato in parte dovuto alla bassa capacità di calcolo dei computer e alla scarsa qualità dei rendering in termini di precisione come la vestibilità e drappeggio del tessuto. Infatti, le interazioni tra corpo, tessuto e gravità e le infinite variazioni del comportamento dei materiali hanno rallentato lo sviluppo del software 3D.
È chiaro che le simulazioni 3D devono essere accurate e affidabili per essere utili a livello industriale e consentire davvero un minor numero di prototipi e, di fatto, un processo meno inquinante. Il software 3D deve dare allo stilista un grado molto elevato di affidabilità che il capo da lui progettato in 3D virtuale – partendo dal modello 2D – sia conforme alle aspettative reali.
La tecnologia in questo ha fatto passi da gigante, sono stati effettuati diversi test per confrontare prototipi digitali e analogici e possiamo affremare che il software Optitex PDS 2D/3D genera simulazioni molto precise basate su tre elementi fondamentali altamente specializzati: un avatar parametrico, un modello 2D e un tessuto in formato digitale che rispecchia il comportamento del tessuto reale.
Per questo, l’industria della moda ha iniziato solo di recente ad abbracciare il 3D. Questo fenomeno ha subìto una notevole accelerazione a causa delle ricadute della pandemia COVID 19, delle restrizioni sanitarie e della necessità di telelavoro.
Oggi, gli strumenti di progettazione digitale 3D stanno principalmente sostituendo la parte Sketch – Pattern – Prototipo con un processo olistico unico: la progettazione digitale 2D/3D che comprende tutti questi elementi.
Questa contaminazione di processi diversi – 2D e 3D – in un unico flusso lavorativo accelera il processo di sviluppo e permette di ridurre notevolmente il numero di prototipi fisici.
Alcuni esempi di integrazione di successo del 3D nell’industria
Ad oggi, in tutto il mondo sono in uso più di 8.000 licenze del software Optitex 2D/3D, con oltre 30.000 utenti finali. La prototipazione digitale consente di creare un ciclo di sviluppo sostenibile. Ecco come alcuni dei clienti Optitex hanno integrato gli strumenti 3D nel loro processo di progettazione.
Parmamoda, azienda conto-terzi basata in Italia ha adottato il 3D per rafforzare il suo processo di progettazione. Il 3D è ora utilizzato per comunicare con la clientela rappresentata da grandi marchi del settore. I clienti di Parmamoda sono in grado di vedere in anteprima i prototipi 3D su un manichino virtuale personalizzato e di apportare delle modifiche rapide prima di realizzare un prototipo fisico.
AMS Atelier, Stati Uniti, utilizza il 3D per migliorare la propria creatività, eliminando i 3-4 campioni precedentemente richiesti prima della realizzazione del prodotto finale. AMS ha aumentato la sua produttività del 65% e ha anche implementato il lavoro a distanza.
Carmel Clothing, Gran Bretagna, utilizza il 3D per visualizzare i propri modelli su avatar digitali e prendere delle decisioni prima di produrre prototipi. Le modifiche apportate direttamente sui prototipi digitali permettono di ridurre tempi e costi di invio dei prototipi alle fabbriche e ai buyer.
Utilizzando la tecnologia 3D, Under Armour, Stati Uniti, è stata in grado di sostituire i campioni fisici con campioni virtuali senza dover costantemente interpellare gli atleti. Gli adeguamenti da apportare ai modelli vengono rilevati molto prima nella catena decisionale, migliorando il time-to-market e la qualità del prodotto.
Nuove figure professionali per un’integrazione di successo
Quando il 3D viene ben recepito da aziende pronte alla trasformazione digitale, la sua integrazione diventa molto più semplice. Il team di progettazione deve vedere nuove possibilità nel 3D.
Questo processo, per essere attuato in modo efficace, richiede nuove professionalità. L’esperienza di progettazione con software integrati 2D/3D dimostra la relazione intrinseca delle due fasi di prototipazione 2D e tridimensionale. La nuova generazione di progettisti coinvolti è pronta a recepire e sfruttare questo rapporto.
La facilità di iterazione permette di eseguire un gran numero di esperimenti in un periodo di tempo relativamente breve. Inoltre, il software permette di risolvere i problemi molto prima nel processo di prototipazione fisica, risparmiando tempo e risorse. Le modifiche fatte ai modelli 2D vengono immediatamente visualizzate in 3D. Questa interazione tra design e sviluppo è particolarmente utile per il design sostenibile.
Preparare i designer di domani
Nell’ambito educativo, gli strumenti digitali dovrebbero essere visti come un complemento – e non una sostituzione – dei metodi tradizionali, in quanto questi ultimi permettono di radicare la pratica degli studenti nell’esperienza di vita reale. Il software 3D è un altro strumento a disposizione dei designer di moda.
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo di software di progettazione 3D nell’insegnamento è il suo utilizzo come strumento di apprendimento. Una volta superata la barriera dell’apprendimento iniziale, il software aiuterà lo studente nella sperimentazione. Gli studenti possono sviluppare nuove idee e testarle senza nemmeno avere il tessuto a disposizione quindi ancora prima di assemblare il capo fisico.
Nel campo dell’istruzione, molti istituti e centri di formazione hanno introdotto Optitex 2D/3D nel loro programma di studi, tra cui: Cornell University, USA, George Brown College & ROM, Canada, University of Delaware, USA, SUNY Buffalo State, USA, NIFT India’s National Institute of Fashion, India.
Gli insegnamenti pratici
Optitex 2D/3D è una soluzione che genera accurate simulazioni di abbigliamento. Il potenziale di questo strumento è enorme. I vantaggi del software di progettazione 3D sono evidenti, e questo vale soprattutto quando di parla di progettazione sostenibile.
La progettazione sostenibile si traduce in un’attività ibrida – 2D/3D -, che mira a connettere in modo efficace il modello 2D al risultato 3D con l’obiettivo finale di ridurre gli sprechi. Ogni decisione o modifica in 2D ha un impatto sia sull’efficienza che sull’espressione in tempo reale.
L’uso di strumenti digitali 3D apre nuove possibilità per una progettazione sostenibile, ma richiede nuove professionalità e metodi di lavoro. Il 3D permette di passare da una pratica manuale dispendiosa a esperimenti digitali precisi riducendo l’uso del materiale, aprendo le porte al lavoro a distanza e riducendo gli spostamenti.
Per concludere, questa libertà offre anche spazio a nuove pratiche di sviluppo sostenibile che integrano design, stile, sviluppo e comunicazione in un approccio veramente olistico.
Reference: