2016: Il ritorno del Made In USA

2016: Il ritorno del Made In USA

Negli ultimi anni, abbiamo assistito ad una crescita del numero di aziende negli Stati Uniti che hanno riportato la produzione all’interno dei confini territoriali. Un caso esemplare di reshoring (termine coniato per l’occasione), è quello di Under Armour con il progetto Lighthouse, epicentro del progresso e dell’innovazione che riunisce designer e prodottori per la creazione di nuovi prodotti usando la tecnologia 3D.

Il progetto, focalizzato sull’abbigliamento e sulla calzatura, è basato nel prestigioso hub manifatturiero di Under Armour ed è il punto di incontro per tutti i siti produttivi all’interno del paese. La vision aziendale, a monte del progetto di Lighthouse, si basa sulla possibilità di riportare la produzione negli Stati Uniti combinando la tecnologia alla manifattura pur continuando a mantenere la competitività sul mercato.

I produttori statunitensi non possono competere con i costi della manodopera di paesi come Bangladesh, Vietnam, Cina e India quindi l’adozione della tecnologia è la chiave di volta per i brand americani che vogliono essere competitivi sul mercato. I produttori che stanno avendo successo sono coloro che hanno adottato macchinari avanzati di ultima generazione, nuovi metodi produttivi di serie e modulari e la tecnologia 3D per la prototipia finalizzata alla creazione di campioni digitali da impiegare lungo tutto il processo, dal design, allo sviluppo del prodotto fino alle vendite e al marketing.
La riduzione del numero dei campioni nella fase di progettazione porta chiaramente ad una riduzione di tempi e costi. Se si guarda al processo attuale di creazione dei modelli, è raro poter avere l’approvazione subito al primo prototipo. Spesso, il numero dei campioni necessari prima di passare alla fase produttiva si aggira tra i 3 e i 5.

Con l’introduzione dello sviluppo del prodotto virtuale nel workflow e la creazione di immagini fotorealistiche, il processo decisionale si è velocizzato e con risultati migliori in termini di approvazione prima ancora di procedere con l’ordinazione del materiale e la creazione del campione fisico. In un processo interamente digitale, è possibile creare un numero superiore di campioni, visualizzare più stili e varianti colore e persino ridurre i modelli, il tutto senza nemmeno dover tagliare e confezionare il campione fisico.

Attualmente, il mercato dei top brand domina nella produzione nazionale perchè il prezzo medio così elevato permette di assorbire i costi della manodopera locale. I produttori che si servono di tecniche di stampa sublimata sono basati all’interno del paese. Questo genere di aziende offre un prodotto personalizzato come il RTW, le divise atletiche e l’abbigliamento sportivo più in generale. Poichè il tessuto viene stampato solo su commissione e acquistato su richiesta per la stampa, c’è una minor domanda di tessuto stampato e di conseguenza si può seguire tutto il processo a livello locale.
Anche il mercato del denim continua a crescere all’interno dei confini. Mentre il costo elevato dei jeans permette di mantenere la produzione interna al paese, non è di certo solo il prezzo a determinare il successo del jeans americano. I produttori di denim a Los Angeles sono dei veri artigiani di eccellenza che usano tessuti di pregio provenienti da Stati Uniti, Giappone e Italia combinati a dettagli accurati quali il lavaggio, i trattamenti e le rifiniture.

Il ritorno al Made In Usa è chiaramente un fenomeno in crescita, ma che non coinvolge tutte le aziende. Sono le produzioni di nicchia, customizzate e ricercate con un elevato prezzo sul mercato che sono maggiornamente interessate a produrre localmente. Ci sono altri capi di abbigliamento invece per cui la produzione è necessariamente allocata altrove al fine di rispondere alle esigenze di un mercato di massa e mantenere basso il prezzo finale.

Tuttavia, anche se non si può dire che la produzione sia al 100% Made In USA, siamo di fronte ad un cambiamento interessante per le grandi aziende che hanno deciso di investire di più sulle infrastrutture americane. Ad esempio, stiamo parlando delle fabbriche che si occupano di tessitura e lavorazione a maglia. Più alto è il livello delle competenze delle fabbriche nazionali, più ampia è la gamma di prodotti destinata alla produzione interna. Uno dei principali valori di business nel mercato dell’abbigliamento negli Stati Uniti è la garanzia di realizzazione in tempi molto rapidi. Questa velocità viene a mancare quando si devono ricevere tessuti e ricami dall’Asia o dall’Europa. In tutto questo, il governo sarà sempre più coinvolto grazie all’introduzione di incentivi e agevolazioni fiscali per le aziende che promuovono le attività produttive negli Stati Uniti.

Nonostante il ritorno Made IN USA potrebbe limitare alcuni produttori locali, quello che è certo è che la tecnologia sarà sempre più oggetto di integrazione nei processi aziendali per garantire la riduzione di tempi e costi.

Mark Faber

Mark Faber

VP Global Customer Success at Optitex
Mark is a highly versatile business and software executive with over 15 years of international experience in driving operational efficiency and business growth in both software and apparel/textile industries. Mark holds a BA and MSc from the London School of Economics & Political Science.
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